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TESTO INTRODUTTIVO ALLA MOSTRA

Kopfjäger

Grafica, scultura, pittura di Sergio Sommavilla Günther Kempf

La testa (lat. caput) come concetto anatomico è la prima parte del corpo umano o animale nel quale si trovano la bocca, il naso e gli organi sensoriali centrali (occhi, orecchie, senso del gusto, l'olfatto nella bocca e nel naso). Inoltre contiene il cervello. (Wikipedia)

 

Due artisti si occupano da tanto tempo in modo molto differente dello stesso tema: la testa umana.

Da una parte Sergio Sommavilla, che ricava volti dalla pietra, bronzo, terracotta e legno in modo quasi minimalistico. Sono volti sempre riconoscibili anche se hanno tratti molto diversi. Li accomuna un'espressione stoica con la quale sembra osservino tutto. Guardandole in un primo momento provocano quasi disagio, si riscontrano tante assomiglianze ma nello stesso tempo anche tante diversità. In un secondo momento si osserva però un lieve sorriso sciente che ognuno di noi vorrebbe portare sulle labbra e che ci induce a riconciliarci con questo sconosciuto.

Dall'altra parte vediamo i lavori di Günther Kempf, che sono soprattutto ritratti e quadri.

Tutti questi lavori ritraggono volti che sono intinti parzialmente in colori forti e attraggono subito l'attenzione. Spesso queste teste ci mostrano una grande vivacità, energia e vitalità. Queste opere ci dimostrano nello stesso momento come siamo e come non vorremmo essere, chi siamo e chi non potremmo mai essere.

 

Le opere esposte in questa mostra, dal titolo “Kopfjäger” (cacciatori di teste) molto diverse eppure omogenee dal punto di vista del tema, dovrebbero entrare in un dialogo. Si dice che la testa catturata abbia un effetto positivo sul cacciatore e le qualità della preda vengano assimilate dallo stesso. Noi siamo tutti cacciatori e probabilmente alla fine ci saremmo arricchiti di una o più qualità.

 

Julia Kempf

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